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Marco Palmieri

Marco Palmieri (Napoli, 1969) vive e lavora a Milano. Si laurea in Architettura all’Università di Napoli. Lavora a Parigi per Architecture Studio e insegna a Dublino presso la UCD dal 1998 al 2000. Nel 2000 torna a Milano e collabora con Ettore Sottsass fino al 2007, diventando uno dei suoi più stretti collaboratori. Insieme realizzano allestimenti per musei come il Guggenheim di Bilbao e il Grimaldi Forum di Monaco e lavorano a progetti di scala diversa dalla Millenium House per lo sceicco del Qatar al Recreational Centre di Nanjing in Cina, oltre alla progettazione di mobili e oggetti.

Nel 2008 apre il suo studio a Milano e si dedica a progetti di architettura, interior design e allestimenti museali in Italia e all’estero, con committenti come la Pinacoteca Agnelli a Torino e la Fondation Louis Vuitton a Parigi.

Nel suo approccio indisciplinato al mestiere di architetto mantiene un atteggiamento aperto e non specialistico, conducendo un’indagine sullo spazio declinata in tutte le sue sfaccettature: arte, architettura e fotografia. Infatti, parallelamente, coltiva la sua attività artistica attraverso la pittura, la fotografia e l'installazione.

Nel 2008 inaugura la sua prima mostra di acquerelli alla Galleria Antonia Jannone di Milano, per poi proseguire con le personali di Parigi alla Galerie du Jour di agnès b., di Napoli al Castel dell'Ovo, di Miami ad Art Basel presso la Collectors Lounge e con mostre collettive, fra le altre, alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma, al Palazzo della Triennale di Milano, al PAN-Palazzo delle Arti di Napoli, a Villa Belgiojoso di Merate (Lc) e in altre sedi, raggiungendo così un pubblico sempre più ampio di critici e collezionisti che seguono da vicino il suo lavoro.

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Palmieri, nell’ambito più prettamente artistico, si esprime spesso attraverso differenti serie di lavori, contenenti ciascuno un’idea spaziale che viene indagata attraverso una mutazione continua dei singoli elementi costitutivi. La serialità nelle opere di Palmieri permette di sottolineare le variazioni dei singoli elementi come portatrici di significati precisi e di svilupparli attraverso il fattore tempo, come nello svolgersi di uno scritto. I temi ritornano ciclicamente, il tempo diventa parte dell’esperienza artistica.

L’artista applica ai diversi lavori il suo consueto modus operandi. Le serie fotografiche sono generalmente realizzate con stampa a getto d’inchiostro su carta cotone Hahnemühle, dal piccolo al grande formato in edizioni numerate. Come tipico dell'artista, si tratta di scatti autentici di piccoli manufatti costruiti, posizionati e fotografati dall’autore, come piccoli set fotografici creati ad hoc nell’ispirazione della ricerca progettuale, con scatti a pieno formato, ingranditi e stampati in consonanza con l’idea artistica da perseguire. Le serie di acquarelli, invece, variano dal piccolo al medio formato, tutte solo su carta Arches, così come quelle di pastelli in cui però predilige un piccolo formato, come in un notes di appunti grafici.

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